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No, Charlie Hebdo non ha pubblicato una vignetta di Zelensky in ospedale incitato dai suoi alleati a combattere

No, Charlie Hebdo non ha pubblicato una vignetta di Zelensky in ospedale incitato dai suoi alleati a combattere

4 dicembre 2025
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  • Circola su Facebook una presunta copertina di Charlie Hebdo con una vignetta che ritrae Zelensky in un letto di ospedale incitato dai suoi alleati europei a combattere ancora.
  • È una notizia falsa.
  • La rivista satirica francese non ha mai pubblicato una simile copertina.

Il 27 novembre 2025 su Facebook è stata pubblicata l’immagine di una presunta copertina della rivista satirica francese Charlie Hebdo. Si tratterebbe del numero 1742 del 26 novembre 2025.

Nella copertina è contenuta una vignetta che ritrae il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un letto di ospedale, con un braccio rotto, insanguinato e con una fasciatura in testa, mentre al suo fianco ci sono il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz che lo incitano ad alzarsi e a continuare a combattere. In sovrimpressione compare poi il titolo “I partner europei forniscono sempre la migliore consulenza”.

Il contenuto in analisi è falso. La rivista satirica francese non ha infatti mai pubblicato una simile copertina.

Sul sito web di Charlie Hebdo è presente un archivio in cui sono riportate tutte le copertine dei numeri pubblicati della rivista. Come si può verificare tramite questa pagina, il 26 novembre 2025 è stato pubblicato il numero 1740 (e non il 1742) ed è presente un’altra copertina che non c’entra nulla con quella condivisa su Facebook. Quella originale infatti ironizza sul recente avvertimento da parte del nuovo capo dell’esercito francese sulla possibilità che la Francia “perda i suoi figli” in una potenziale guerra con la Russia.

Su Facta ci siamo occupati di svariate false copertine attribuite a Charlie Hebdo contro l’Ucraina e i suoi alleati. Come hanno ricostruito i colleghi francesi Les Observateurs, si tratta di contenuti di disinformazione diffusi originariamente da canali Telegram o account social filorussi, come anche in questo caso.

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